Nelle risorse della Rete trovo: Diritto all’ambiente: Testata giornalistica on line diretta da Maurizio Santoloci. Il tema del diritto all’ambiente è forse nuovo sul piano del diritto positivo. Se però si richiama per sommi capi i nostri ricordi classici si scopre che probabilmente gli Antichi erano molto più sensibili di nuovi ad una problematica che noi oggi andiamo riscoprendo in una situazione di emergenza.
Nel passato si poteva credere che l’aria che respiriamo non fosse un bene di cui doversi preoccupare. E così pure di tanti altri beni offerti gratuitamente dalla natura: l’acqua, gli alberi, la fauna, la flora, il clima, ecc. Addirittura gli Antichi avevano un rapporto religioso con la natura. Il fiume era sempre personificato come un dio e così gli alberi. Il mare, lo sappiamo tutti, era il regno di Nettuno. Poi è venuto il cristianesimo è ci ha insegnanto che questa venerazione verso la natura, verso Gaia, era paganesimo bello e buono. Era “peccato”. È anche vero che con san Francesco vi è stato un atteggiamento nuovo verso la natura: anche gli animali sono “creature” di dio e per questo bisogna averne rispetto. Per la verità, con tutto il rispetto per san Francesco, nonè la stessa cosa. Con gli Antichi la natura era essa stessa la divinità. La declassificazione di un albero da “dio” a “creatura” è lo stesso che l’assimilazione di ogni aspetto della natura a “prodotto” e “merce” da sfruttare fino ad esaurimento delle scorte e delle risorse. I danni che possono derivarne (effetto serra) vengono spostati sulle spalle di altre generazioni: non ci riguardano. Sappiamo anche che intere civiltà sono inconsapevolmente scomparse per aver alterato gli equilibri della natura. Ma noi restiamo convinti di essere superiori, più avanzati e progrediti, rispetto ai nostri padri.
La Testata, che ogni tanto visiteremo, è divisa in varie sezioni o aree tematiche: rifiuti, acque, territorio, polizia ambientale, sanzioni, istituzioni. Esiste anche una sezione giurisprudenza, dove sono riportate sentenze importanti relative ai diversi aspetti della materia. Ad esempio, in materia di disciplina giuridica del reflui zootecnici, sui reati connessi alla rottamazione di veicoli, sul riempimento di fossati con materiali prevalentemente provenienti da demolizione, sul concetto giuridico di rifiuto, sull’abbandono di olii usati in suolo non asfaltato. Sono pubblicati anche articoli specialistici in materia ambientale. Ne citiamo alcuni presi a caso: della dott.ssa Valentina Vattani un documento pdf su “La libera circolazione dei rifiuti sul territorio nazionale nel nuovo t.u. ambientale”; una Nota a margine della sentenza c. cost. 1 XII 2006, n. 398, dal titolo: “valutazione ambientale strategica e informazione ambientale” della dott.ssa Raffaella Porrato. In pratica ogni sezione o area è strutturata in sottosezioni: articoli e contributi; sentenze importanti; domande e risposte. Essendo i miei interessi prevalentemente filosofico-giuridico, visiterò ogni tanto la testata alla ricerca di spunti per riflessioni di carattere generale, come quella sopra indicata. Da segnalare ancora nel Portale: Pubblicazioni, un Forum, un Question Time ed un'Area Riservata. E non poteva mancare un Motore di ricerca interno al sito.
Nel passato si poteva credere che l’aria che respiriamo non fosse un bene di cui doversi preoccupare. E così pure di tanti altri beni offerti gratuitamente dalla natura: l’acqua, gli alberi, la fauna, la flora, il clima, ecc. Addirittura gli Antichi avevano un rapporto religioso con la natura. Il fiume era sempre personificato come un dio e così gli alberi. Il mare, lo sappiamo tutti, era il regno di Nettuno. Poi è venuto il cristianesimo è ci ha insegnanto che questa venerazione verso la natura, verso Gaia, era paganesimo bello e buono. Era “peccato”. È anche vero che con san Francesco vi è stato un atteggiamento nuovo verso la natura: anche gli animali sono “creature” di dio e per questo bisogna averne rispetto. Per la verità, con tutto il rispetto per san Francesco, nonè la stessa cosa. Con gli Antichi la natura era essa stessa la divinità. La declassificazione di un albero da “dio” a “creatura” è lo stesso che l’assimilazione di ogni aspetto della natura a “prodotto” e “merce” da sfruttare fino ad esaurimento delle scorte e delle risorse. I danni che possono derivarne (effetto serra) vengono spostati sulle spalle di altre generazioni: non ci riguardano. Sappiamo anche che intere civiltà sono inconsapevolmente scomparse per aver alterato gli equilibri della natura. Ma noi restiamo convinti di essere superiori, più avanzati e progrediti, rispetto ai nostri padri.
La Testata, che ogni tanto visiteremo, è divisa in varie sezioni o aree tematiche: rifiuti, acque, territorio, polizia ambientale, sanzioni, istituzioni. Esiste anche una sezione giurisprudenza, dove sono riportate sentenze importanti relative ai diversi aspetti della materia. Ad esempio, in materia di disciplina giuridica del reflui zootecnici, sui reati connessi alla rottamazione di veicoli, sul riempimento di fossati con materiali prevalentemente provenienti da demolizione, sul concetto giuridico di rifiuto, sull’abbandono di olii usati in suolo non asfaltato. Sono pubblicati anche articoli specialistici in materia ambientale. Ne citiamo alcuni presi a caso: della dott.ssa Valentina Vattani un documento pdf su “La libera circolazione dei rifiuti sul territorio nazionale nel nuovo t.u. ambientale”; una Nota a margine della sentenza c. cost. 1 XII 2006, n. 398, dal titolo: “valutazione ambientale strategica e informazione ambientale” della dott.ssa Raffaella Porrato. In pratica ogni sezione o area è strutturata in sottosezioni: articoli e contributi; sentenze importanti; domande e risposte. Essendo i miei interessi prevalentemente filosofico-giuridico, visiterò ogni tanto la testata alla ricerca di spunti per riflessioni di carattere generale, come quella sopra indicata. Da segnalare ancora nel Portale: Pubblicazioni, un Forum, un Question Time ed un'Area Riservata. E non poteva mancare un Motore di ricerca interno al sito.
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